Nella vita a volte basta poco per capire cosa è giusto
"Vi racconto come nasciamo".
Nella vita a volte basta poco per capire cosa è giusto.
Altre volte basta ancora meno per capire cosa è necessario.
L'idea di sviluppare il progetto che poi sarebbe diventato Ofie Support Unit risale al 2010.
Nel dicembre di quell'anno ho accompagnato alcuni amici in un piccolo villaggio situato nel distretto nord di Akwapim, non molto lontano dal luogo in cui abito.
L'occasione era quella di una visita ad un parente.
Abbiamo passato alcuni giorni in quel villaggio, ed ho così avuto modo di notare che molti bambini del posto non andavano a scuola.
Durante il mio soggiorno non ho potuto fare a meno di rilevare che quello non era l'unico problema. La situazione in quest'area sembrava molto critica. Volevo capire meglio. Ho parlato a lungo con i residenti, ho visto con i miei occhi, ho toccato con mano.
Le principali criticità erano e sono rappresentate dall'insufficiente assistenza sanitaria, e dalla scarsa istruzione. Tra l'altro le scuole del distretto non disponevano delle risorse sufficienti per rendere possibile l'insegnamento e l'apprendimento.
Mi sono ripetutamente chiesto cosa avrei potuto fare per aiutare questa gente. Ho capito che sarebbe stato necessario dare vita ad un progetto di assistenza e di sviluppo, centrato sui bisogni di quelle persone, di quella comunità. Tre anni dopo ho incontrato un volontario italiano, F., che risiedeva presso la nostra casa durante la sua attività in Ghana.
Gli ho parlato dei molti problemi che avevo riscontrato, e della mia voglia di fare qualcosa a riguardo. Dopo avere visitato insieme il villaggio, abbiamo iniziato a definire le linee guida di un possibile intervento. Occorreva supplire ai vuoti lasciati dal settore pubblico e da quello privato attraverso lo strumento di una ONG.
Le ONG sono diventate ormai una componente vitale della società civile, e costituiscono degli attori importanti sul terreno dei diritti umani, dell'ambiente, della salute, dell'educazione, dello sviluppo collettivo, rappresentando persino delle fonti di stimoli dal basso a favore delle riforme sociali e del progresso.
Sono realtà capaci collegarsi con la società, con le istituzioni, e tra loro a livello nazionale ed internazionale. Una ONG sarebbe stata dunque il mezzo più opportuno per fare qualcosa.
Ma sarebbe stata un'organizzazione animata da un nuovo spirito di solidarietà: una realtà africana per l'Africa.
Dai ghanesi per i ghanesi, con dignità e coraggio.
Con spirito di comunità e competenza. Un piccolo passo, una grande sfida. Un impegno che nasce in Africa, ma che è aperto a chiunque voglia immaginare un nuovo modo di aiutare gli altri e migliorare sé stesso e le proprie competenze, attraverso la costruzione delle fondamenta di una comunità: la salute, l'istruzione, la formazione.
Non abbiamo visitato solo il villaggio in cui tutto ha avuto inizio, ma anche un'altra comunità vicina, altrettanto disagiata e priva di risorse. Abbiamo parlato con gli abitanti, le donne, i capi-villaggio.
Ci siamo infine recati presso il traditional ruler, Banmuhene dell'area tradizionale di Akuapem, Chief Nana Kwame II, autorità, istituzione e guida fondamentale della comunità.
Quando gli ho esposto le nostre intenzioni egli ci ha dato il suo sostegno con entusiasmo. E con nostra grande soddisfazione ha deciso di entrare nell'executive council di Ofie Support Unit. Col tempo anche altri amici si sono uniti a noi.
Gioventù e saggezza, progresso e tradizione, comunità e apertura al mondo: tanti i tasselli che hanno cominciato a dare corpo alla nostra visione.
Così è iniziata questa avventura che, passo dopo passo, mira a portare il futuro anche nelle nostre terre più difficili.
Ransford Ofosu Okai, padre, marito, ideatore e Managing Director di Ofie Support Unit.